Alluminio nell'acqua potabile: una minaccia silenziosa?
Cos'è l'alluminio?
L'alluminio è il metallo più abbondante nella crosta terrestre, rappresentando circa l'8% della sua composizione. In natura, si trova sotto forma di silicato, ossido o idrossido e può anche formare complessi con la materia organica. Nel campo del trattamento delle acque potabili, i composti di alluminio (come il solfato di alluminio o il cloruro di alluminio) sono ampiamente utilizzati come coagulanti per rimuovere torbidità, colore e materia organica.
Come entra nell'acqua potabile?
Sebbene non venga aggiunto direttamente all'acqua per scopi inquinanti, l'alluminio può rimanere come residuo nell'acqua trattata se il processo di coagulazione non è adeguatamente ottimizzato. Questo fenomeno è comune in molti impianti di trattamento, soprattutto nelle aree rurali o in quelle con infrastrutture limitate. L'acqua trattata con sali di alluminio può contenere concentrazioni residue che, sebbene solitamente entro i limiti normativi, hanno sollevato preoccupazioni circa i loro potenziali effetti a lungo termine sulla salute umana.
Quali effetti può avere sulla salute?
L'alluminio è stato oggetto di dibattito scientifico a causa della sua possibile neurotossicità e della sua relazione con malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, sebbene questa connessione non sia ancora del tutto chiara.
Secondo l'OMS, il limite guida per l'alluminio nell'acqua potabile è di 0,2 mg/L, un valore basato principalmente su criteri organolettici piuttosto che tossicologici, poiché i dati non sono conclusivi per stabilire una soglia definitiva per la salute. Tuttavia, la ricerca suggerisce che livelli elevati di alluminio nelle persone con problemi renali o nei bambini possono causare effetti avversi, come encefalopatia o danni alle ossa.
Uno studio condotto in Ecuador da García-Ávila et al. (2025) ha mostrato che le concentrazioni residue medie nell'acqua potabile erano pari a 0,028 mg/L nella stagione secca e 0,019 mg/L nella stagione delle piogge. Sebbene questi valori fossero ben al di sotto della soglia stabilita, l'indice di rischio ha mostrato una maggiore esposizione nei bambini rispetto agli adulti, confermando la maggiore vulnerabilità dei bambini.
Quali sono i valori indicativi e legali?
- OMS : 0,2 mg/L (valore basato su fattori estetici, come colore o torbidità).
- EPA (USA) : non stabilisce un limite massimo obbligatorio di contaminanti (MCL), ma considera 0,05–0,2 mg/L come livello di contaminanti secondari (SMCL), ovvero non obbligatorio ma consigliato per ragioni estetiche.
- BOE (Regio Decreto 3/2023) : valore legale di 200 µg/L
Cosa è consigliato?
- Monitoraggio costante , soprattutto nelle zone rurali dove i processi di trattamento potrebbero non essere ottimizzati.
- Preferenza per coagulanti alternativi come il policloruro di alluminio (PAC), che lascia meno residui di alluminio.
- Evitare di utilizzare acqua del rubinetto nel latte artificiale per neonati nelle aree in cui la concentrazione di alluminio non è controllata.
- Nelle abitazioni, se si rileva un eccesso di alluminio, si consiglia di utilizzare filtri domestici certificati .
Conclusione
Sebbene i livelli di alluminio presenti nella maggior parte dei sistemi di acqua potabile siano entro i limiti stabiliti dall'OMS, è importante mantenere un monitoraggio continuo, soprattutto nei bambini, nelle persone con insufficienza renale e nelle aree rurali con infrastrutture carenti. La presenza di alluminio non deve destare allarme, ma piuttosto incoraggiare il miglioramento delle pratiche di trattamento e monitoraggio delle acque.